06 marzo 2022
Colli Euganei
Le colline della zona nord/est
Con l’odierna escursione ritorniamo nel Parco Regionale Colli Euganei. L’origine vulcanica di questo piccolo acrocoro collinare è evidenziato dal profilo nettamente conico che caratterizza le sue alture. La relativa altezza ha permesso la conservazione sui versanti nord di relitti botanici sopravvissuti all’ultima era glaciale e, parimenti, nei versanti esposti a sud-ovest, le colline si ammantano di lussureggiante gariga mediterranea. Splendidi panorami a 360° spaziano dalle Prealpi Vicentine, ai monti Lessini e lontano fino agli Appennini. A est la vista spazia oltre Padova fino alla laguna veneta e al delta del Po.
Dislivello: 700 m
Difficoltà: T/E
Durata Escursione: 5 ore
Responsabili Escursione: Franco Nicoletto – Claudio Savio
Cartografia: Sentieristica e cartografia Parco Regionale Colli Euganei
Sintesi escursione
Sistemate le auto nell’ampio parcheggio dietro la chiesa di Villa di Teolo, ci portiamo su via Calti Pendice, che percorriamo seguendo il calto. Seguiamo l’indicazione per casa Corbegiari posta a fronte dell’imponente parete nord del monte Pendice m. 320. Teniamo il Pendice a sinistra fino al campo di calcio. Prendiamo via Contea fino a prendere il sentiero “P” che si inoltra in un ameno boschetto. Guadiamo il gorgogliante calto Contea fino alla cascata Schivanoia, in ambiente intimo e romantico. Lasciamo la cascata lambendo le rovine di un antico mulino e ci portiamo al marroneto Schivanoia ricco di atmosfere e suggestioni ottocentesche con i suoi castagni imponenti e centenari. Raggiunta la provinciale, saliamo fino a imboccare il sentiero che sale sul fianco sud del monte Pendice. Al bivio prendiamo a sinistra, fino ai resti del castello che i padovani nel X-XI sec costruirono a baluardo dei propri confini contro i sempiterni nemici vicentini. Ammirati ruderi e panorama, ritorniamo sui nostri passi e percorriamo la lunga cresta del Pendice, a tratti impegnativa per passaggi su nuda roccia e balze granitiche, fino a raggiungere il borgo di Castelnovo m 250. Superatolo Imbocchiamo la ex strada militare fino a incrociare il sentiero “2” che, in breve, ci porta sul bellissimo altopiano chiuso a sud dal grande mammellone del monte Venda m. 601. A sinistra protetti dai granitici “Sassi”, faremo la sosta ristoratrice. In discesa, passiamo accanto ai “Sassi” che si alzano imponenti e spettacolari. Il sentiero, tortuoso e con vari salti tra roccette, raggiunge la strada provinciale che attraversiamo imboccando poi il sentiero “1” che, pianeggiante, ci porta al Passo del Vento da dove godremo del lento digradare dei colli ricoperti da estesi vigneti che si perdono nella pianura. Prendiamo la provinciale per Vò fino a riprendere il sentiero “1”. Scavalcato il m. Zovon, in ripida discesa arriviamo al calto di fondovalle che guadiamo. Avanziamo su sterrato in facile salita fino a prendere un sentiero non segnalato, che in lieve discesa e poi in dolce salita penetra in un ameno castagneto ceduo, fino a un sito sconosciuto ai più, posto nei pressi della cima del m. Comun m. 205. Ivi da pertugio naturale tra la roccia vulcanica, sale un tenue soffio di vapore caldo di probabile origine termale. Proseguiamo ricongiungendoci al sentiero “1” che taglia in quota il m. Altore. Attraversato un grande marroneto storico, usciremo dal bosco abbandonando il sentiero, proseguiamo verso un ampio prato in dolce declivio, fino a un bell’esemplare di “bagolaro”. Attraversato il sottostante calto, su ponticello in legno arriviamo all’antica e monumentale Fonte Canola. Risaliamo la scalinata trachitica e siamo a Teolo che attraversiamo proseguendo in direzione Padova fino a incrociare via Farnea che in discesa ci porta velocemente a Villa di Teolo e alle auto.
Iscrizioni: Le iscrizioni dovranno essere confermate in sede accompagnate dal versamento di € 3,00 per spese organizzative e assicurazione Kasko entro Giovedì 3 marzo
Partenza alle ore 8 dal piazzale Pieve di s. Maria di Camisano per Montegalda, Cervarese S. Croce, Montemerlo, Bresseo di Teolo, Villa di Teolo.